22 Nov Logistica a temperatura controllata nel settore beverage
Non c’è niente di meglio di una tazza di caffè fumante al mattino. Che sia Moka o fatta con cialde e capsule il caffè è una delle bevande più amate dagli Italiani che nel corso della giornata cercano di ritagliarsi diverse pause per godersi il proprio caffè.
Ma vi siete mai chiesti come viene trasportata la materia prima alla base del caffè, ovvero i chicchi di caffè? Il Mercato del caffè è un settore particolare e molti ignorano la complessità dell’intera catena di approvvigionamento per realizzare questa bevanda.
L’ignoranza, spesso deriva dal fatto che non tutti sanno che in realtà il caffè è una pianta, con tanto di frutti che quando maturano diventano rossi come il ribes. In quanto tale per mantenere intatto il frutto e lavorarlo in un secondo momento è necessaria una logistica davvero avanzata e specializzata.
Il caffè: dalla pianta alla tazzina, passando dai furgoni refrigerati
Per una tazzina di espresso italiano in media sono necessaria più di 70 chicchi di caffè. Quindi, prima di arrivare sul nostro piattino, il caffè fa un lungo, lunghissimo viaggio, fatto di diverse fasi di lavorazione e trasporto prima di diventare il cosiddetto “oro nero”.
Cominciamo col dire che dopo essere germogliata, la pianta di caffè impiega fino a 7 anni per produrre i suoi primi frutti. Frutti che hanno un colore intenso rosso, assomigliano a molte bacche selvatiche che incontriamo ogni giorno e la forma ricorsa i ribes rossi. Quello che noi comunemente chiamiamo chicco di caffè, non è altro che il seme di questo frutto che viene fatto essiccare e da verde diventa più scuro.
Ma questa è solo la prima fase, questi chicchi poi devono essere trattati, tostati e poi macinati e ogni singola operazione va fatta a temperature controllate e costanti. Se c’è una cosa che può influenzare l’aroma e il gusto del caffè è proprio la temperatura e il grado di umidità.
La strada, a temperatura controllata, del chicco di caffè
Dopo essere stati raccolti i frutti devono essere conservati in un luogo fresco e asciutto che non superi i 20°. Questo significa che se la lavorazione del frutto con estrazione del seme, avviene in un altro luogo, fin da subito avremo bisogno della logistica del freddo. Un mezzo che permette di controllare la temperatura mantenendola costante nei 20° per impedire che il frutto si deteriori.
Tuttavia bisogna tenere conto che per avere un buon prodotto finale i chicchi, dunque i semi del frutto vanno estratti entro pochi giorni per impedire che marciscano. Dunque, il passo successivo della lavorazione prevede una veloce estrazione del chicco, che può avvenire in due modi: a secco o con trattamento in umido.
Nel trattamento a secco i frutti sono fatti essiccare distendendoli al sole muovendoli più volte per evitare eventuali fermentazioni. Quando la polpa è secca si effettua la snocciolatura liberando i chicchi. Al termine, si fa la setacciatura, che prevede la separazione e contemporanea selezione. Il caffè che ne deriva e il cosiddetto “chicco non lavato”, dal colore biancastro o verde.
Nel trattamento in umido i frutti dopo la raccolta subiscono la spolpatura e sono avviati alla fermentazione: vengono lasciati in vasche con acqua per 1-3 giorni. Di seguito i chicchi sono lavati dentro piccoli canali, poi sono essiccati al sole.
In ambedue i casi parliamo di caffè crudo e anche questo per il trasporto ha le sue regole. mai stare sotto i 10°. Quindi ancora un passaggio ancora un container o un furgone in grado di mantenere i chicchi in condizioni ottimali e farli pervenire in torrefazione integri e pronti per essere tostati e macinati.
Dunque, enormi sacchi di juta, contengono tanti chili di chicchi di caffè verdi pronti per la lavorazione finale in torrefazione. Anche quando parliamo di prodotto finito, imbustato in atmosfera protetta e con un proprio packaging non bisogna mai abbassare la guardia.
Anche nel trasporto finale dalla torrefazione alla GDO, deve essere usata cautela. Quando parliamo di caffè macinato gradi di umidità elevati nelle zone di stoccaggio pre carico potrebbero compromettere il prodotto finale. Mentre per il trasporto, mai superare i 25° perchè il rischio e quello di creare shock termici al prodotto finito che inficia aroma e gusto finale.
Container Fresh & Frozen ideali per il trasporto del caffè
Abbiamo visto lo straordinario percorso che compie il caffè prima di arrivare nella nostra tazzina. Quanta cura e quanta attenzione è necessaria per portare nelle nostre case un prodotto d’eccellenza della cultura italiana. Temperature costanti e controllate, attenzione particolare ai livelli di umidità per evitare il fenomeno della “sudorazione” del chicco di caffè.
Tutto ciò significa che, oltre al controllo preciso della temperatura, la ventilazione è un elemento fondamentale, dunque, le unità Container Fresh & Frozen (CFF) di Thermo King, sono ideali in questo settore. Offrono controlli ottimizzati di temperatura e umidità, preservando così la sicurezza dei chicchi durante il loro lungo viaggio. Oltre 80 anni di esperienza nel trasporto refrigerato fanno di Thermo King la scelta migliore per proteggere il tuo caffè mattutino, contatta Refresh Cold per maggiori informazioni.